In queste settimane ho avvertito molta preoccupazione sul futuro, che si traduce in una richiesta di attenzione sul lavoro: dignità del lavoro ma anche lavoro per i giovani. La strada di una più forte integrazione europea è importante. Alcuni problemi sulla precarietà e su condizioni problematiche a livello lavorativo derivano infatti dal processo di globalizzazione. In questo senso è necessario rafforzare politiche comuni per evitare la concorrenza tra Paesi. Serve un’ Europa orientata non solo sull’austerità ma anche sulla crescita. Per quanto riguarda i giovani abbiamo messo in campo provvedimenti importanti sulla defiscalizzazione. Ma ci si deve impegnare di più per ridurre il precariato, intervenendo con sgravi fiscali. Ancora: va promosso il raccordo tra formazione e mondo del lavoro. Il binomio industria-ricerca e cultura è la chiave giusta, in particolare per le zone sella Vallagarina e l’Alto Garda. È una strada importante per attirare persone dall’estero: aziende, giovani talenti , ma anche turisti. La chiave del successo sta nella qualità: piccoli territori come il nostro possono competere se garantiscono un’alta qualità diffusa dalla quale possono nascere le eccellenze. Stiamo andando nella direzione giusta. Oggi siamo un modello : spero che Lombardia e Veneto capiscano che la strada giusta non è sminuire la nostra Autonomia ma aumentare la loro. Per quanto ci riguarda possiamo rafforzare alcune competenze come sulla gestione della sicurezza e sulla fiscalità. La scelta per l’Italia non è tanto quella di un sì o un no all’Europa. Dobbiamo scegliere se stare in Europa da protagonisti o da gregari. La proposta che può garantire un protagonismo italiano è quella del centrosinistra.
La mia intervista completa sul Trentino di oggi