Oggi si è svolta a Roma la riunione della Delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa per discutere delle questioni emerse nel corso della sessione plenaria della settimana scorsa a Strasburgo.
Ci siamo confrontati, in particolare, sulla proposta di legge di cui sono primo firmatario volta a modificare le funzioni delle delegazioni parlamentari presso le Assemblee internazionali (la trovate qui).
Tale proposta ha iniziato il suo iter parlamentare nelle Commissioni Affari costituzionali ed Esteri della Camera; l’intenzione della Delegazione è quella di sostenerla con forza e di favorirne la rapida approvazione.
L’obiettivo della pdl è quello di riconoscere alla nostra Delegazione maggiori poteri di indirizzo, di migliorare e rafforzare le relazioni con il Governo e il Parlamento anche ai fini di una più efficace integrazione del diritto internazionale nel diritto interno e di favorire l’effettiva ed efficace esecuzione delle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo ai fini di adeguare il nostro Paese ai migliori standard internazionali e di ridurre il contenzioso con la CEDU.
Abbiamo inoltre discusso dei recenti casi di evasione fiscale, riciclaggio e corruzione che hanno interessato alcuni componenti (attuali e passati) dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.
Come Delegazione, nel pieno rispetto del lavoro della magistratura, abbiamo deciso di assumere una posizione decisa e rigorosa, sostenendo in maniera propositiva la recente decisione del Comitato dei Presidenti volta a rivedere le norme interne dell’Assemblea (codice di condotta), a rafforzare la collaborazione con il GRECO (Gruppo europeo di Stati contro la corruzione) e ad avviare un’indagine indipendente per accertare le eventuali violazioni della disciplina interna.
Con l’occasione, abbiamo anche sollecitato il Presidente dell’Assemblea parlamentare a favorire una discussione sull’opportunità di regolamentare maggiormente le attività di lobby, proponendo di istituire un registro volto a disciplinare tale fenomeno, analogamente a quanto fatto dal Parlamento europeo e recentemente dalla Camera dei deputati.
Abbiamo infine discusso della situazione in Turchia, esprimendo grande preoccupazione per i recenti avvenimenti (arresti arbitrari, sospensione delle immunità, restrizioni alla libertà di espressione, riforma presidenziale) e concordando sull’opportunità di svolgere nella prossima sessione un dibattito urgente sulla situazione dei diritti umani e della democrazia nel Paese.