È indispensabile un Continente più unito e con più poteri ma questo si sposa perfettamente con l’autonomia delle Regioni.
L’Europa è un processo inarrestabile:
moneta unica e adesso si sta studiando la difesa unica, con un solo esercito. Segno che si fa seriamente. Gli Stati hanno capito che se non ci si mette insieme non si va da nessuna parte. Francia e Germania, i due Paesi più potenti, hanno capito che in futuro non siederanno più al tavolo del G7 perché ci sono altri Paesi più forti. Serve una politica fiscale comune perché
la difesa della moneta da sola non vale ma serve anche una difesa del lavoro, dell’occupazione. Non è possibile che le imprese delocalizzino in Europa dove c’è fiscalità migliore. Se va avanti il processo di unificazione europeo allora serve un potere centrale forte, nazionale, per andare a contrattare a Bruxelles. Pensiamo alle politiche agricole: se ogni Regione va a contrattare per sé non si ricava nulla. Per altre cose è giusto che ci pensi il governo locale. È positivo l’autogoverno come in Trentino che resta un modello.
È inutile, per esempio, che le strade le gestisca Roma. Vale il principio di sussidiarietà: ciò che si può fare a livello più basso va fatto.
Sono contento che tutte le forze politiche siano autonomiste. Vuole dire che l’autonomia funziona e il trentino è un esempio per tutti.
La mia intervista completa su l’Adige