Oggi si è svolto alla Camera un convegno dal titolo “L’educazione anticorruzione in Italia”, organizzato da Transparency International Italia, nel corso del quale è stato presentato, tra le altre cose, il rapporto dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa “Youth against corruption”.
E’ stato un momento di confronto e discussione molto importante e significativo, dal quale sono emerse la rilevanza sociale del problema e la cogente necessità di intervenire a livello preventivo a partire dalle nuove generazioni e con il coinvolgimento permanente e strutturato delle scuole.
Nel mio intervento ho sottolineato come il tema della corruzione stia molto a cuore al Consiglio d’Europa, che nel corso nel tempo ha istituito organismi specifici, tra cui il GRECO, che svolgono attività di monitoraggio nei diversi Paesi sulle politiche di contrasto e sul lavoro delle autorità preposte.
La corruzione è un tema che va affrontato con forza e in via prioritaria, in quanto rappresenta una minaccia all’etica pubblica e alle fondamenta del nostro vivere democratico.
Da questo punto di vista, l’attività internazionale, il confronto e la prospettiva comparata sono molto importanti, anche perché vi è uno stretto rapporto tra il fenomeno della corruzione e i contesti storici e culturali dei diversi Stati, che in base alle rispettive peculiarità richiedono interventi e politiche diverse.
Ho infine sottolineato la necessità di promuovere attività di carattere educativo. E’ infatti a partire dalla scuole e dal coinvolgimento dei giovani che si deve affrontare il problema corruttivo, sia per veicolarne la pervasività e gli effetti negativi prodotti a livello economico, sociale e politico, sia per rafforzare la lotta non solo contro gli altri, ma anche contro la parte opaca di noi stessi.