Oggi si è svolta a Roma la riunione della Delegazione parlamentare al Consiglio d’Europa, in vista della sessione plenaria dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, che si svolgerà a Strasburgo dal 24 al 28 aprile.
Il momento storico che sta vivendo il Consiglio d’Europa è particolarmente delicato. Basti pensare alle accuse di corruzione che interessano alcuni componenti ed ex componenti, alle polemiche sorte dopo la visita in Siria del Presidente Agramunt o alla situazione di Russia e Turchia.
La prossima sessione dell’Assemblea sarà pertanto molto importante. A questo proposito, nella riunione della nostra Delegazione, ci siamo confrontati sui principali temi in discussione.
In particolare, abbiamo parlato della corruzione e dei possibili strumenti da introdurre per tutelare l’integrità e la credibilità del Consiglio d’Europa, della questione siriana e dell’aggravarsi della situazione nel Paese e della proposta di riaprire la procedura di monitoraggio in Turchia (alla luce dei recenti avvenimenti e del prossimo referendum costituzionale).
Nel mio intervento ho ribadito l’importanza di istituire un organismo indipendente esterno che indaghi i casi di corruzione in relazione al codice di condotta e alla dimensione etico politica. A questo proposito, nell’ambito della discussione all’interno del Comitato dei Presidenti, ho proposto una bozza di testo su cui discutere volta ad incentivare una soluzione di questo genere, anche per non compromettere la credibilità della nostra organizzazione quale organismo di tutela e promozione della democrazia, dei diritti umani e dello stato di diritto. L’integrità e la correttezza sono valori che fanno parte della nostra identità e per questo dobbiamo difenderli attivamente e propositivamente.
Come gruppo socialista abbiamo anche espresso preoccupazione per la vista privata in Siria del Presidente dell’Assemblea e altri membri ed abbiamo chiesto spiegazioni.
Il dialogo è certamente un valore da difendere ed incentivare, ma è importante condividere le iniziative da assumere in un’ottica di fiducia reciproca e di valutazione dell’opportunità politica.