Oggi è stato lanciato a Strasburgo il Quinto ciclo di valutazione del GRECO (Gruppo europeo di Stati contro la corruzione), che quest’anno avrà ad oggetto la prevenzione della corruzione e la promozione dell’integrità a livello governativo (qui trovate tutti i dettagli dell’evento).
Nel mio intervento ho spiegato brevemente gli obiettivi del rapporto di cui sono relatore “Corruzione quale regime di governance: una barriera all’efficienza istituzionale e al progresso”, che consistono sostanzialmente nell’analizzare le modalità attraverso le quali la corruzione condiziona le nostre democrazie.
La corruzione e le sue dinamiche caratterizzano i molteplici contesti in maniera diversa: ci sono sistemi in cui essa condiziona in misura limitata i processi in quanto non accettata socialmente e sistemi in cui essa costituisce una vera e propria patologia in grado di influenzare capillarmente e trasversalmente la società che spesso tollera le pratiche corruttive.
E’ pertanto importante conoscere approfonditamente i diversi contesti, sia dal punto di vista culturale e sociale che da quello economico. Le sfide poste dalla corruzione vanno quindi affrontate in maniera specifica e peculiare a seconda di questi elementi.
A questo proposito, e questo è anche uno degli obiettivi del rapporto, dobbiamo rafforzare il dialogo tra le istituzioni e la società civile, coinvolgendo maggiormente i cittadini e i giovani e affrontando la questione con una prospettiva comparata.
Le molteplici esperienze europee e gli standard internazionali sono elementi che possono contribuire a migliorare il dibattito e ad adottare strumenti più efficaci.
In questi mesi al Consiglio d’Europa stiamo lavorando proprio sul miglioramento del coinvolgimento dei cittadini e delle molteplici espressioni della società civile e stiamo valutando l’opportunità di istituire un network internazionale anticorruzione.