La festa dell’Europa ricorre oggi per ricordare il 9 maggio 1950 la dichiarazione di Robert Schuman, ministro degli Esteri francese, uno dei padri fondatori dell’Europa:
“La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano.
Il contributo che un’Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche. […]
L’Europa non è stata fatta : abbiamo avuto la guerra.
L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto.”
(per il testo completo vai a http://europa.eu/abc/symbols/9-may/decl_it.htm)
Questa mattina in una conferenza stampa i segretari del PD di Trento e di Bolzano hanno presentato la mia candidatura.
Sono contento che la presentazione sia oggi perché ho accettato questa sfida nel tentativo di proseguire la costruzione europea – che non si può fare “in una volta sola”, ma gradualmente – per noi, per la nostra regione, per il nostro Paese, per le generazioni future.
L’Europa è il nostro orizzonte geografico e mentale. In questo momento di crisi avvertiamo l’importanza di questo orizzonte di regole in campo finanziario ed economico, di rispetto dei diritti.
L’Europa deve fare però di più per tornare a mettere al centro il lavoro umano di fronte alla realtà di venti milioni di disoccupati nei paesi dell’Unione.
Ho accettato questa candidatura nel PD che è il partito che ho contribuito a fondare e che ha assunto il valore della democrazia e l’incontro tra le culture democratiche come valori primari. Il 9 maggio è anche l’anniversario della morte di Aldo Moro. Il 3 gennaio 1978 con altri amici trentini siamo andati a trovare Moro nella sua casa di montagna di Bellamonte e non ho più dimenticato la sua preoccupazione per il momento difficile e la tensione a costruire finalmente una democrazia realizzata in Italia attraverso l’incontro tra le culture democratiche. Quell’incontro si è realizzato in molti momenti, uno dei quali è anche il Partito Democratico, e la costruzione di questo incontro è passata attraverso lo sforzo e il sacrificio di molti. Tra questi Aldo Moro.
Ho accettato volentieri di farlo per la mia regione, perché le autonomie regionali possono respirare nell’orizzonte europeo, integrarsi in cooperazioni transnazionali, ma hanno bisogno di essere anche rappresentate direttamente in Europa. Per questo, nella mia regione, metto la mia candidatura a disposizione di tutti i cittadini della provincia di Trento e di Bolzano che ritengono essenziale una forte rappresentanza regionale a Bruxelles. Nel radicale rispetto delle scelte delle altre formazioni politiche, mi sento di rivolgere un forte appello a tutti i cittadini di questa regione che condividono l’esperienza del centro sinistra autonomista per dire rafforziamo insieme questo progetto in Europa attraverso questa candidatura che è a disposizione di tutti i democratici regionali. Dobbiamo farla sentire come candidatura territoriale e imparare dalla SVP che spiega ai suoi elettori che occorre non solo votare il simbolo ma indicare anche la preferenza sul nome su cui il partito converge, in questo caso sul mio nome. Sono il numero 13 nella lista del PD collegio del Nordest. Se tutti i trentini e i bolzanini scrivono il mio nome sulla scheda e a partire da oggi telefonano ai tredici amici che ognuno ha nel nordest (Emilia, Veneto, Friuli, Trentino Alto Adige) e spiegano loro il senso e i valori che intendo rappresentare il modello vincente del PD trentino potrebbe anche dar mostra di saper funzionare su scala non solo comunale e provinciale, ma potrebbe essere un esempio per il nordest. Spero che le molte persone che incontro e incontrerò nel Nordest in cui ho studiato e lavorato da Bologna a Padova al Friuli possano sentirsi rappresentati dalla mia sensibilità e dalle mie proposte.
A partire da domani la mia campagna in 27 giorni sarà dedicata ogni giorno a un paese dell’Unione e a una testimonianza significativa che ha contribuire a costruire l’Europa della libertà e delle differenze.
Sarà una campagna in tutto il Nordest per riflettere sull’Europa e sull’Italia,
una campagna sobria e rispettosa dell’ambiente (ho una macchina a metano e una moto elettrica),
una campagna su temi concreti come la cooperazione, l’università, il lavoro, i diritti con proposte concrete, una campagna che cercherà di tornare a parlare non solo alla pancia, ma anche alla testa e al cuore delle persone.
Sono fin d’ora grato a quanti di voi, amici vecchi e nuovi, vorranno accompagnarmi personalmente o con il loro pensiero in questo viaggio nel Nordest. Sarà comunque un’occasione di costruzione di un pezzetto di democrazia, al servizio della nostra terra.